Adenomi ipofisari non funzionanti.
Gli adenomi ipofisari non funzionanti o non secernenti sono adenomi che non producono alcun ormone e rappresentano circa il 30% di tutti gli adenomi ipofisari. Alcuni studi dimostrano che a volte tali tumori possono produrre ormoni quali l’FSH (ormone follicolo-stimolante), LH (ormone luteinizzante) o l’alfa.subunità di FSH o LH (solo parte dell’ormone).
Presentazione clinica e diagnosi
I pazienti con questi tumori possono avere sintomi dovuti alla grandezza e alla localizzazione del tumore o sintomi legati alla carenza degli ormoni ipofisari. Sono generalmente tumori a lenta crescita per cui è verosimile che i sintomi compaiano molti anni più tardi dall’inizio della malattia. Tra le manifestazioni più comuni c’è la cefalea che può essere da lieve a molto severa e spesso è di lunga data e disturbi visivi quali la perdita della visione laterale detta “emianopsia bitemporale” dovuta alla vicinanza del tumore al chiasma ottico o la diplopia (visione doppia) dovuta alla pressione del tumore sui nervi oculomotori. Quando l’adenoma cresce troppo può comprimere il tessuto ipofisario normale e provocare la riduzione nella secrezione di altri ormoni portando ad una compromissione della funzione gonadica, tiroidea, surrenalica e raramente alterazioni del bilancio idrico. Questi adenomi possono inoltre causare iperprolattinemia dovuta alla disconnessione dei normali meccanismi di interazione tra l’ipofisi e l’ipotalamo da parte della massa tumorale.
La diagnosi viene fatta con la risonanza magnetica della regione ipofisaria utile nell’individuare eventuali compressioni del chiasma ottico o di altre strutture importanti. L’esame del campo visivo può essere utile nel quantificare un eventuale danno alle vie ottiche e nel monitoraggio della malattia. Ogni paziente deve inoltre essere sottoposto ad una valutazione complessiva della riserva ipofisaria per diagnosticare eventuali deficit ormonali.
Trattamento
Il trattamento di scelta di tali tumori è rappresentato dalla neurochirurgia. Viene comunemente utilizzato l’approccio transfenoidale (attraverso il naso) e le percentuali di rimozione totale dell’adenoma dipendono molto dalla perizia e dall’esperienza del neurochirurgo nonché dalle dimensioni della massa tumorale. Per alcuni piccoli tumori intrasellari (chiamati anche incidentalomi perché scoperti nel corso di esami RM cranici effettuati per altri motivi) può essere presa in considerazione l’ipotesi dell’osservazione clinica e strumentale, riservandosi la possibilità di intervenire in caso di crescita dimensionale con compromissione delle vie ottiche.
Attualmente non esiste una terapia medica approvata per tali tumori sebbene ci siano alcune evidenze di successo terapeutico sia con i dopamino-agonisti (cabergolina) che con gli analoghi della somatostatina (octreotide).